Le informazioni sul potere calorifico dei prodotti posti sulla confezione non sono sufficienti per impedirci di mangiarli. È inoltre necessario sottolineare quanto tempo occorre impiegare per utilizzare l'energia contenuta in questi prodotti. Questo l'appello del prof. Amanda Daley della Loughborough University, Regno Unito, in un articolo sul Journal of Epidemiology and Community He alth.
Per bruciare le calorie contenute nella pizza, dobbiamo camminare per 4 ore. Dopo aver mangiato una barretta di cioccolato da 229 calorie, dovresti correre per almeno 22 minuti. Un biscotto muffin ha quasi 300 calorie e un doppio sandwich di pollo e pancetta ha quasi 450 calorie. Nel frattempo, 50 minuti di corsa dovrebbero essere spesi per bruciare circa 500 calorie.
Prof. Amanda Daley della Loughborough University richiede che gli imballaggi alimentari e i menu dei ristoranti non contengano solo informazioni sulle calorie, ma anche quanto tempo ci vuole per essere fisicamente attivi per bruciare quelle calorie. Secondo lei, una tale valutazione del cibo consumato può ridurre la nostra assunzione giornaliera di 200 calorie.
Nel proporre questa tesi, lo specialista inglese fa riferimento all'analisi di 14 studi che sono stati finora condotti in questo ambito. Dimostrano che prestiamo sempre più attenzione a vari modi che ci rendono più facile decidere cosa mangiare, quando e quanto, e ci persuadono a fare più esercizio. prof. Daley ricorda inoltre che una cattiva alimentazione e una scarsa attività fisica contribuiscono al sovrappeso e all'obesità. Secondo lei, le nuove informazioni sulla confezione dei prodotti influenzeranno le nostre decisioni nutrizionali: prima di mangiare, ad esempio, i dolci, penseremo quanto tempo dovremo dedicare per utilizzare l'energia che ci hanno fornito.
Alla richiesta del prof. Daley è d'accordo con la British Royal Society for Public He alth. Gli esperti della società ricordano che gli uomini dovrebbero consumare fino a 2.500 calorie al giorno e le donne fino a 2.000 calorie.
Preparato sulla base di: PAP, family-medicina.esculap.com