All'inizio di ottobre, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilasciato la prima definizione ufficiale di COVID lungo, che chiama "lo stato post-COVID". Qual è la caratteristica di questa condizione e quali sono i sintomi?
Come sottolinea l'OMS, alcune persone infette da SARS-CoV-2 manifestano i sintomi della malattia molto tempo dopo la guarigione. Questo effetto duraturo dopo l'infezione può essere visto nei sintomi di vari sistemi del corpo umano, ad esempio il sistema nervoso o cardiovascolare, ma possono esserci anche effetti psicologici.
Secondo i ricercatori, questi sintomi sembrano manifestarsi indipendentemente dalla gravità dell'infezione, ma sono più comuni nelle donne e in quelle che presentavano più sintomi all'esordio della malattia.
Poiché esistono molte definizioni diverse, che purtroppo portano a varie complicazioni nello sviluppo delle politiche cliniche e nel progresso della ricerca, l'OMS ha deciso di includere nella circolazione globale una definizione standardizzata di un caso clinico per "stato post-COVID-19 " .
A tal fine, è stato condotto un esercizio Delphi in due fasi, che ha coinvolto cinque gruppi di parti interessate: pazienti, esperti esterni, personale dell'OMS, ricercatori sui pazienti e altri. 265 partecipanti hanno preso parte alla prima fase e 195 alla seconda fase
Lo stato post-COVID-19 si verifica in persone con infezione da SARS-CoV-2 confermata o probabile,di solito 3 mesi dopo l'insorgenza dei sintomi, che dura almeno 2 mesie non possono essere spiegati con una diagnosi alternativa.
I sintomi tipici dello "stato post-COVID-19" includono :
- stanchezza,
- mancanza di respiro,
- disfunzione cognitiva,
- problemi mestruali e mestruali,
- odore/sapore cambiato,
- ansia,
- tosse,
- dolore al petto,
- nebbia cerebrale,
- vertigini,
- problemi gastrointestinali,
- dolore articolare
I sintomi possono riapparire dopo la guarigione iniziale da un episodio acuto di COVID-19, oppure possono persistere dall'esordio della malattia e possono cambiare o ripresentarsi. Secondo i ricercatori, per i bambini potrebbe essere applicata una definizione separata.
Tuttavia, il modo migliore per evitare i sintomi associati al "covid lungo" è prevenire, cioè vaccinare, indossaremascherine, distanza fisica e sociale o autoisolamento in caso di malattia
Circa l'autorePatricia PupiecEditore specializzato in promozione della salute e psicologia. La curiosità per le persone e le loro storie la spinge ad affrontare argomenti socialmente difficili. Autrice della serie StrefaKobiety dedicata alla salute delle donne, in cui parla con un medico della prevenzione e dei problemi che devono affrontare. Gli piace essere aggiornato, motivo per cui segue le scoperte scientifiche, in particolare quelle legate alla medicina. In privato, amante degli animali, dell'escursionismo e del lavoro di Edward Stachura.